Thursday, December 30, 2010

Armando Spataro: Il caso Battisti uccide il diritto

L' ex terrorista non è perseguitato per le sue idee ma è un criminale comune, condannato all' ergastolo per 4 omicidi e non è stato processato in uno stadio. Chi ammazza il prossimo deve pagare, altrimenti le democrazie smentiscono se stesse.
Caro direttore, sono stato il pubblico ministero italiano che, insieme ad altri magistrati, ha diretto le indagini che portarono alle condanne di Cesare Battisti. Dunque, pur con il dovuto rispetto per la decisione del Ministro Tarso Genro, spero di poter offrire alla pubblica opinione brasiliana un contributo di verità per colmare i vuoti d' informazione su cui quella decisione si fonda. E' difficile per gli italiani, infatti, comprendere come ad un tale assassino puro possa essere stato concesso asilo politico E' opportuno partire dai fatti per smentire argomenti spesso usati da Battisti e dai suoi «amici».
1) Battisti non è un estremista perseguitato in Italia per le sue idee politiche, ma un criminale comune che commetteva rapine per motivi di lucro personale e che si è politicizzato in carcere. E' poi entrato in una organizzazione terroristica che ha commesso ferimenti ed omicidi. Battisti venne arrestato nel giugno 1979, insieme ad alcuni complici, in una base terroristica di Milano, dove vennero sequestrati mitra, pistole, fucili e documenti falsi: dunque, non era certo un dissidente politico!
2) Battisti è stato condannato all' ergastolo per molti gravi reati, tra cui anche quattro omicidi: in due di essi (omicidio del maresciallo Antonio Santoro, Udine, 6 giugno 1978; omicidio del poliziotto Andrea Campagna, Milano 19 aprile 1979), egli sparò materialmente alle vittime; in un terzo (Lino Sabbadin, macellaio, ucciso a Mestre il 16 febbraio 1979) svolse il ruolo di «palo» in aiuto dei killer; per il quarto (Pierluigi Torregiani, Milano 16 febbraio 1979) partecipò alla decisione ed organizzazione del fatto. Vorrei chiedere al Ministro brasiliano quali motivazioni politiche egli vede negli omicidi di un gioielliere e di un macellaio, «giustiziati» per ritorsione (avendo reagito con le armi a rapine che essi avevano subito) o in quelli di poliziotti che facevano il loro dovere.
3) Non è vero che Battisti sia stato condannato solo per le accuse del pentito Pietro Mutti, né è vero che costui fosse inattendibile. Affermare ciò significa offendere la serietà della giustizia italiana. Le confessioni di Mutti, infatti, sono state convalidate da molte testimonianze e dalle successive collaborazioni di altri ex terroristi. La verità, dunque, sta scritta nelle sentenze, che sono a disposizione di chiunque abbia la pazienza di leggerle e che pesano come macigni.
4) Non è vero che a Battisti sia stata negata la possibilità di difendersi in quanto assente durante i processi. In realtà fu Battisti a sottrarsi alla giustizia evadendo nel 1981 dal carcere dove era detenuto. Non a caso nel 2006, la Corte Europea dei Diritti dell' Uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso di Battisti contro la concessione dell' estradizione da parte della Francia, giudicandolo per questa ragione «manifestamente infondato» ed affermando che comunque, in tutti i processi, egli era stato sempre assistito dai suoi avvocati di fiducia. Forse che anche la Corte di Strasburgo perseguita Battisti?
5) E' falso che l' Italia ed il suo sistema giudiziario non siano stati in grado di garantire la tutela dei diritti a persone accusate di terrorismo nei cosiddetti «anni di piombo». E' un' affermazione che ci ferisce. Sono tanti i magistrati, gli avvocati, gli uomini delle istituzioni, i poliziotti che sono stati vilmente uccisi, da persone come Battisti, solo perché applicavano la legge.
L' Italia non ha conosciuto Tribunali speciali o militari, né derive antidemocratiche nella lotta al terrorismo. Lo ricordò in quegli anni anche il nostro presidente della Repubblica, Sandro Pertini, affermando che l' Italia poteva vantare di avere fermato il terrorismo nelle aule di giustizia anziché «negli stadi», alludendo a metodi illegali che non conosciamo e che anche oggi contrastiamo.
Non credo che l' asilo politico sia stato pensato dai padri fondatori delle nostre democrazie per garantire impunità a persone come Battisti, che fu uno degli assassini più spietati e determinati che il terrorismo italiano abbia mai conosciuto e che mai si è dissociato dall' uso delle armi.
Mi auguro rispettosamente, dunque, che le competenti Autorità brasiliane abbiano la possibilità di ritornare sulle proprie decisioni. Non perché la giustizia equivalga a vendetta, ma perché essa è il luogo di affermazione delle regole dello Stato di diritto: e chi le viola, tanto più se uccide il prossimo, deve pagare. Altrimenti le democrazie smentiscono se stesse.
Procuratore della Repubblica di Milano, Coordinatore del Dipartimento antiterrorismo
Spataro Armando
(23 gennaio 2009) - Corriere della Sera

2 comments:

  1. Italy has never had an executive with the attributes and able to take, no half measures, responsible initiatives, perhaps of a certain gravity, but that would be most appreciated by those who have high sense of Justice and Homeland.

    After the statements such as those voiced by the outgoing President of Brazil Luiz Inacio "Lula" da Silva (including forty-eight hours, ending his presidential term) who shamelessly declares that the Italian government will not apply any blockade or retaliation against Brazil (in a nutshell gave us no "balls").

    The constitutional court had ruled in such a way that the last word on the matter of the terrorist murderer Cesare Battisti, regarding his extradition to Italy strongly and vigorously sought by prosecutors and relatives of murder victims (a favorable opinion of the Court to that effect which throws the ball up to the summit of the Rio state) was precisely that of Lula and that by latest news seems oriented agency, however, the granting of political asylum and will decide on this in a few hours ..

    The political asylum will be granted to a persecuted and not a murderess.
    I'm sorry to say but this is Italy, in the eyes of the world and of Italians themselves, totally helpless, (above are the economic interests), it is not enough to threaten the interruption of military cooperation between Italy and Brazil (let alone, give up a contract for nearly four billion dollars) or boycott actions as requested by the Minister for La Russa.

    In place of Prime Minister Berlusconi, in the case of granting political asylum to the "Terrorist and Murderess" Battisti, join the Executive and in secret, planned in consultation with the Director of AISE and informed the President of Copasir, Massimo D'Alema (hoping that they keep the secret) what we call a "forced repatriation" of the criminal former member of the PAC in Italy to serve all four life sentences.

    Other chapters of past history, much more sad and serious, they should brush up on where it is due to the mechanisms and motivations that led several raids by the Mossad to the CIA operations to "accompany forcibly" of criminals and terrorists.

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  2. L'Italia non ha mai avuto un Esecutivo con gli attributi e capace di prendere, senza mezze misure, iniziative responsabili, forse di una certa gravità ma che sarebbero state più che apprezzate da chi ha alto il senso della Giustizia e di Patria.

    Dopo le dichiarazioni come quelle esternate dal Presidente uscente del Brasile Luiz Inacio "Lula" da Silva ( tra trenta ore, terminerà il suo mandato presidenziale) che senza pudore dichiara che il Governo Italiana non applicherà nessuna ritorsione o embargo contro il Brasile (in parole povere ci ha dato dei senza “palle”), ma noi Italiani siamo disposti nel nostro piccolo ad applicare un embargo sui prodotti brasiliani? Magari non comprando più FIAT Punto prodotte in Brasile? fare vacanze in Brasile? ecc......

    Siamo disposti a dimostrare che nel 150esimo anno dell'unità d'Italia siamo un popolo unito (senza demagogia politica) e disposti a dimostrare al sig. LULA che ha commesso un grave errore liberando un OMICIDA?

    La corte costituzionale si era pronunciata in maniera tale che l'ultima parola sulla vicenda del terrorista pluriomicida Cesare Battisti, riguardo la sua estradizione in Italia fortemente e vivacemente chiesta dai magistrati e dai familiari delle vittime assassinate (parere favorevole da parte della Corte in tal senso la quale lancia la palla al massimo vertice dello stato carioca) fosse proprio quella di Lula che dalle ultime dichiarazioni e news d'agenzia parrebbe orientato, invece, alla concessione dell'asilo politico e su questo deciderà tra qualche ora..

    L'asilo politico si da e si concede ad un perseguitato non ad un assassino.
    Mi dispiace dirlo ma su questo l'Italia appare, agli occhi del mondo e degli Italiani stessi, totalmente impotente,(sopra valgono gli interessi economici), non è sufficiente minacciare l'interruzione della cooperazione militare tra Italia e Brasile ( figuriamoci, rinunciare a un contratto di quasi quattro miliardi di dollari) o azioni di boicottaggio come richieste dal Ministro La Russa.

    Al posto del Presidente del Consiglio Berlusconi, in caso di concessione dell’asilo politico al “Terrorista e Assassino” Battisti, riunirei l'Esecutivo e in gran segreto, pianificato di concerto con il Direttore dell'AISE e informato il Presidente del Copasir, Massimo D’Alema (sperando che mantenga il segreto) quello che potremo definire un "rientro forzato" del criminale ex membro del PAC in Italia per scontare tutti e quattro gli ergastoli.

    Altri capitoli di storia passata, ben più tristi e gravi, dovrebbero far rispolverare a chi di dovere i meccanismi e le motivazioni che portarono diversi blitz dal Mossad alla Cia di operazioni per "accompagnare forzatamente" di criminali e terroristi.

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