Friday, July 27, 2012

Marò e marines: due navi, due misure


Gli americani ammazzano un pescatore indiano e ne feriscono altri tre, ma nessun marinaio a stelle e strisce finirà sotto processo per averlo fatto, come i nostri marò. Con la differenza che i potenti alleati sparano per uccidere, quando devono fermare una presunta minaccia ed i nostri fucilieri di marina avrebbero mirato in acqua. L'incidente che ha coinvolto lunedì una nave militare Usa ed un altro incauto peschereccio indiano nelle acque di Dubai è molto simile al caso dell'Enrica Lexie, che ha portato Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in galera. Talmente simile che l'ennesimo governatore dello stato indiano dove viveva la povera vittima ha subito messo le mani avanti chiedendo un indennizzo per la famiglia, come nel caso della nave italiana.«Lo avevamo detto: oggi tocca a noi, ma domani può capitare a tutti» sottolinea il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, che si è occupato in prima persona dei marò. «In questo caso è toccato agli americani, che sparano per colpire se si sentono minacciati - fa notare l'ex diplomatico Onu - I pescatori indiani in acque internazionali vanno avanti imperterriti anche se dalle navi a cui si avvicinano arrivano chiari segnali di avvertimento».In pratica lo stesso copione del 15 febbraio a bordo della Lexie con il nucleo di marò in servizio antipirateria, che ha sparato per fermare un peschereccio uccidendo, secondo l'accusa, due indiani. Il problema è che noi siamo rientrati in porto dalle acque internazionali, in buona fede, facendoci ingabbiare i due marò. Gli americani al massimo accetteranno l'inchiesta ordinata dalle autorità di Dubai, ma non consegneranno mai nessuno dei loro uomini all'India o agli Emirati. L'incidente è avvenuto lunedì sera nel porto di Jabel Ali, quando una nave cisterna Usa in servizio nello strategico stretto di Hormuz ha individuato un'imbarcazione che si avvicinava troppo. Alla marina Usa brucia ancora l'assalto con i barchini minati nello Yemen al cacciatorpediniere Uss Cole, nel 2000, che ha provocato la morte di 17 marines. Pensando che si trattasse di una minaccia i marinai di guardia a bordo hanno prima lanciato avvertimenti con il megafono e segnalazioni. Poi hanno aperto il fuoco per fermare l'imbarcazione, che in realtà era un innocuo peschereccio. Un indiano a bordo è morto e altri tre sono rimasti feriti.Secondo De Mistura «questo incidente internazionalizza ancor più il caso dei nostri due marò». In pratica il governo indiano e la comunità internazionale dovrebbe tenerne conto, ma per ora la premier del Tamil Nadu, stato indiano d'origine della vittima, sfrutta il precedente dei marò. «Sono stati fatti notevoli sforzi da parte del governo indiano per ottenere risarcimenti per le famiglie delle vittime dalla società mercantile italiana» della Lexie scrive la governatrice Jayalalithaa al primo ministro indiano. «Quindi - prosegue - vi chiedo di assicurare che le famiglie della vittima e dei tre feriti siano adeguatamente risarciti». Per ora sono arrivate solo le scuse dell'ambasciatore americano a New Delhi e l'apertura di un'inchiesta chiesta dagli indiani, ma possiamo star certi che nessun poliziotto metterà piede sulla nave cisterna per arrestare i marinai americani che hanno sparato.Un motivo in più per sbattere i pugni sul tavolo come il nostro ministero della Difesa ha cominciato a fare, dopo lunghi silenzi e troppa diplomazia. Ieri il tribunale di Kollam, che sta processando Latorre e Girone, ha assestato l'ennesimo schiaffo procedurale.Gli avvocati dei marò avevano chiesto la traduzione degli atti d'accusa in italiano per farli comprendere agli imputati accusati di omicidio. Il giudice Pd Rajan ha risposto che non occorre perchè i legali conoscono sia l'inglese, che il malayalam, la lingua locale.Con una dura nota il ministero della Difesa «esprime il proprio totale disappunto per la decisione del Tribunale di Kollam». Secondo il dicastero «gli accusati conosceranno gli atti processuali unicamente in sede dibattimentale (...) viene così impedito il legittimo esercizio alla difesa da parte di Latorre e Girone: principio base di ogni Stato di Diritto». In pratica i marò non saranno sottoposti ad «un giusto processo». La nota della Difesa conclude che «il 19 luglio, in occasione dell'audizione presso la Corte Suprema di Nuova Delhi per la decisione sulla giurisdizione del caso, l'Italia reitererà la richiesta di sospensione del processo».www.faustobiloslavo.eu


CONSIDERAZIONI:

Non è questione di due pesi e due misure, ma di due Governi e Popoli  completamente diversi , sia come mentalità che cultura.
Gli Americani hanno un valore  di “Patria” molto alto, in Italia certi valori si trovano solo durante le partite di “Calcio della Nazionale”.
Gli Americani sono vicini hai loro uomini e donne che per il bene della “Patria” combattono in giro per il mondo, da noi vengono denigrati da una sinistra arcaica (ancora attaccata a vecchi ideali), dove vedono i nostri soldati come mercenari, una razza spregevole di persone ….. ma quando riguarda i loro simili, come la sig. Giuliana Sgrena alloa i militari fanno comodo e non importa se per liberare una senza un minimo di gratitudine è morto un agente dei Servizi ed è rimasto gravemente ferito un altro.
Gli americani non abbandonano mai i loro connazionali all’estero, e quando uno di questi si rivolge al proprio Consolato o direttamente l’Ambasciata vengono rispettati e fanno di tutto per risolvere il problema al punto di far intervenire direttamente il Segretario di Stato, senza aspettare che l’opinione pubblica o i media si muovano (e se non basta la diplomazia usano la forza) e questo vale per “qualsiasi” cittadino Americano… (ricco-povero, semplice cittadino o una personalità, colore politico, di religione sesso o razza)
E noi Italiani? Avete mai provato a recarvi presso qualche nostro Consolato o Ambasciata? Per prima cosa bisogna sperare che sia aperta, poi se non si è una persona famosa ( basta vedere il caso del cognato dell’attuale Presidente del Consiglio Fini, in sig. Giancarlo Tulliani dove l'ambasciatore Franco Mistretta ha steso un tappeto rosso al suo arrivo) vieni sistematicamente trattato come un pezzente, non un minimo di solidarietà ….. ma è inutile che continui sappiamo bene come funziona.
Torniamo alla vicenda dei due nostri Marò, perché il mercantile Enrica Lexie ha fatto ritorno al porto di Kochi quando nella zona risultavano altre mercantili? Chi ha dato l’ordine hai nostri due Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre di consegnarsi alle autorità Indiane? L’addetto Culturale della nostra Ambasciata in India (un appunto per i non addetti, di solito dietro la figura degli addetti Culturali ci sono gli uomini dei Servizi, che di solito intrattengono rapporti con i Servizi locali e creano una rete di collaboratori, informatori ect. Che possono utilizzare in caso di nasca una “CRISI”) ma si vede che i nostri addetti erano troppo occupati a fare affari “LORO”?
Se il mercantile Enrica Lexie avesse proseguitò la navigazione verso il porto di destinazione, non sarebbe successo nulla, forse qualche protesta da parte della Diplomazia Indiana (ma nella zona transitavano altre navi), ma l’incompetenza della nostra Diplomazia, dei nostri Servizi d’Intelligence e dei diplomatici nella zona  e del Governo ha creato questa sittuazione.
Nello stesso tempo non mi parre di aver visto manifestazioni dove la sinistra dimostrava davanti all’Ambasciata o consolati Indiani, anzi ci siamo trovati davanti a un paradosso il sindaco di Milano Pisapia vietare si esporre manifesti di solidarietà verso i nostri due Marò (subito seguito da altri sindaci di sinistra), questo negli Stati Uniti D’America non sarebbe “MAI”  successo, in ogni casa sarebbe stato esposto il nastro giallo.
Quindi non a mio avviso non ci troviamo di fronte a due pesi e due misure ma da una parte una Nazione (US) che non cede di un millimetro e gl’interessi del singolo cittadino sono quelli della Nazione, dall’altra ci troviamo una Nazione dove ognuno pensa alla poltrona, al colore politico e per ultimo a  fare affari (SUOI) ….e l’interesse personale supera quello del “Cittadino” ….
La mia speranza è che il popolo Italiano trovi la forza di tirare fuori gli attributi e incominci a comportarsi come una vera Nazione, unita e non divisa da squallidi interessi di partito, economici ….ect


Li hanno traditi! Li hanno abbandonati! Li hanno raggirati con la promessa di risolvere la questione in tempi brevi .
Sig. Terzi e Sig. Di Paola assieme al corpo  Diplomatico Italiano presente in india, vergognarvi e presentare le Vostre dimissioni, per  incapacità, incompetenza, malafede e a mio avviso potrebbe anche ipotizzarsi  del reato di “Alto Tradimento” , vedrei bene l’applicazione:
 “Art. 85. Soppressione, distruzione, falsificazione o sottrazione di atti, documenti o cose concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato.”
Seguito da: Art. 82. Vilipendio alla nazione italiana. Il militare, che pubblicamente vilipende la nazione italiana, è punito con la reclusione militare da due a cinque anni. Se il fatto è commesso in territorio estero, si applica la reclusione militare da due a sette anni.
Se analizziamo bene il reato calzano a pennello sulla vicenda dei nostri due marò! Soprattutto art. 82 “Vilipendio alla nazione italiana” per la figuraccia che ci stanno facendo fare con i nostri Alleati e con il resto del Mondo ….
dr. Roberto Polastro

1 comment:

  1. There is no question of two weights and two measures, but two completely different peoples and governments, both as a cultural mindset.
    The Americans have a value of "homeland" very high, in Italy there are only certain values ​​during the matches "of the National Football."
    The Americans are close to their men and women who have for the good of the "homeland" in fighting around the world, we are vilified by the left archaic (still attached to old ideals), where they see our soldiers as mercenaries, a breed despicable people ..... but when it concerns their own kind, as Mr.. Giuliana Sgrena alloa the military are comfortable and no matter whether to release one without a modicum of gratitude died a Service agent and was seriously wounded another.
    The Americans never leave their compatriots abroad, and when one of these is aimed directly at the Consulate or the Embassy are respected and will do anything to solve the problem at the point to speak directly to the Secretary of State, without waiting that the public or the media move (and if not just use force diplomacy) and this applies to "any" American citizen ... (rich-poor, ordinary citizen or a personality, political color, religion, sex or race)
    And we Italian? Have you ever tried to go at some of our Embassy or Consulate? First we must hope that is open, then if you are not a famous person (just look at the case-law of the Prime Minister Fini, Mr. Giancarlo Tulliani Ambassador Franco Mistretta, where he laid a red carpet to his arrival) come systematically treated like a beggar, not a minimum of solidarity ..... but it is useless to continue as we know it works.
    We return to the story of our two Marò, because the merchant Enrica Lexie was returned to the port of Kochi when in the area were other merchant? Who gave the order you have our two Marò Pool and Massimiliano Salvatore Latorre to surrender to the Indian authorities? The Cultural officer of our Embassy in India (a note for the uninitiated, usually behind the figure of the employees are men of Cultural Services, which usually have relationships with local services and create a network of collaborators, informers etc. . What can be used in case of birth of a "Crisis") but you can see that our people were too busy doing business "THEM"?
    If the merchant Enrica Lexie had continued sailing to the port of destination, nothing would happen, perhaps some protest from the Indian Diplomacy (but in the other passing ships), but the incompetence of our diplomacy, our Services d ' Intelligence and diplomats in the area and the government has created this sittuazione.
    At the same time I have seen Parre events where the left front of the embassy or consulates Indians showed, indeed, we were confronted with a paradox, the mayor of Milan Pisapia prohibit you expose posters in solidarity with our two Marò (immediately followed by other mayors from left), the United States of America would "NEVER" success, in every home would have been exposed to the yellow tape.
    So it's not in my opinion we are not faced with two weights and two measures, but one part of a Nation (U.S.) that does not yield an inch, and the interests of the individual citizen are those of the nation, on the other we are a Nation where everyone thinks the chair, the political color and the last to do business (ITS) .... and self-interest above that of the "Citizen" ....
    My hope is that the Italian people find the strength to pull out the attributes and begin to behave like a nation, united and undivided by seedy party interests, economic ect ....

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